Mantenerci in forma aiuta lo spirito

Mente e corpo costituiscono un’unità indivisibile. S’influenzano reciprocamente nel bene e nel male. Il corpo non è solo il contenitore del nostro essere, ma il mezzo attraverso il quale siamo in contatto con il mondo esterno. Quando non ci sentiamo bene da un punto di vista psichico, il corpo ne risente immediatamente: a volte perché viene dimenticato, trascurato o addirittura attaccato; altre volte perché si fa canale di sfogo del disagio trasformandolo in dolore fisico, come avviene nei disturbi psicosomatici.
Mente e corpo devono essere accordati insieme per poter suonare la stessa armonica melodia.

La maggior parte di noi è legata ad una concezione estetica dell’attività fisica: si fa sport per mantenersi in forma, per dimagrire, per scolpire il corpo. Qualcuno si allena per prevenire patologie fisiche legate ad una vita eccessivamente sedentaria; in pochi praticano sport per il benessere mentale. Eppure, l’attività fisica è una medicina per la mente ancor prima che per il corpo.

“L’esercizio scioglie la tensione, e la tensione è il nemico della serenità. Vedevo che lavoravo meglio e pensavo con più chiarezza quand’ero in buone condizioni fisiche, e così l’allenamento divenne una delle costanti inderogabili della mia vita”.

A scrivere queste parole fu Nelson Mandela, non ancora presidente del Sudafrica Democratico, ma uomo costretto a scontare una pena detentiva in carcere. Durante la sua lunga prigionia, durata ben 27 anni, l’unico modo che aveva per mantenere sana la mente, seppur rinchiuso in una stanza da 2 metri quadrati, era un costante e quotidiano allenamento fisico, che gli permetteva di sfogare la tensione e mantenere l’equilibrio mentale. In quei lunghi anni di detenzione, Mandela non ha solo trovato un modo per passare il tempo e renderlo più sopportabile, ma è diventato un simbolo d’impegno e coraggio, un uomo fonte d’ispirazione per la collettività. Mandela era appassionato di pugilato, attività che lo accompagnò per tutta la vita e che ebbe il merito d’insegnargli la disciplina, la costanza e la concentrazione che caratterizzano ogni sportivo.
L’esercizio fisico è stato per lui una forma di meditazione, di presa di contatto con la realtà che si trovava a vivere.

Liberi di vivere, ma al sicuro nelle nostre case.

“La vita in prigione è routine: ogni giorno è uguale al giorno precedente, ogni settimana alla settimana prima, così mesi e anni si mescolano tra loro”.

Molti di voi si saranno riconosciuti in questa condizione: la situazione che stiamo vivendo può essere, in qualche modo e con molta cautela, paragonata ad una prigionia, dove il tempo appare dilatato e i giorni sembrano ripetersi uguali uno dopo l’altro. Tuttavia, le nostre condizioni di vita sono ben diverse e sarebbe un crimine paragonarci a chi davvero si trova a dover rinunciare alla propria libertà.
Non ci sono scuse, quindi, per seguire l’esempio di Nelson Mandela: al sicuro nelle nostre abitazioni, per quanto piccole possano essere, oggi abbiamo la possibilità di connetterci con il mondo esterno, facendoci aiutare da altri a mantenerci attivi nel migliore dei modi.

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Paola Mazzardi
Psicologa ed insegnante a Spazio Danzarte
iscritta Albo n° 03/16622
https://www.paolamazzardipsicologobrescia.it/